L’iniziativa della comunità pubblicitaria per risolvere la questione che da 60 anni si trascina tra la striscia di Gaza e la Città Santa di tre religioni.

Arriva dall’agenzia di Saatchi & Social, che negli ultimi vent’anni si è distinta all over the world per volontà di usare la comunicazione creativa come pacifico strumento di modifica dei comportamenti collettivi.

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Il 13 settembre del 1993, come testimonia la foto sopra, sembrava che razionalità e diplomazia potessero prevalere. Poi tutti i protagonisti dello scatto sono stati travolti da altre vicende, alcune drammatiche, altre boccaccesche.

Proviamo a vedere se dalla nostra comunità può arrivare l’idea giusta per risolvere l’annosa questione.

Il sito www.theimpossiblebrief.com è disposizione di tutti i creativi di buona volontà, e di talento purissimo, che vogliono tentare di trovare una soluzione alla crisi che mette due culture una contro l’altra, prima che due popoli.

Le proposte verranno presentate ai membri del parlamento israeliano, come di quello palestinese.

Se un’idea dimostrerà di unire quello che la storia ha sempre diviso, il premio per chi l’ha generata sarà due volte prezioso: un biglietto per la settimana del Festival 2011 (valore commericiale qualche migliaio di euro). E la conseguente candidatura al prossimo Nobel per la Pace (come nella pubblicità della nota carta di credito, non ha prezzo).

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